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La Progenie Giallorossa
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LA PREISTORIA DEL CALCIO A ROMA LA NASCITA DELLA
ASSOCIAZIONE SPORTIVA ROMA
LA PROGENIE GIALLOROSSA

Società Sportiva Alba Audace

L'Albero Genealogico della Associazione Sportiva Roma

Albero Genealogico


Audace Club Sportivo
Il 15 ottobre 1901, l'Audace Club Podistico ed un ristretto gruppo di soci distaccatisi dalla Società Sportiva Forza e Coraggio arrivarono ad una stretta di mano costituendo il nuovo sodalizio sportivo.
Dedicandosi a numerosi sport, la polisportiva iniziò ad approcciarsi anche al gioco del calcio disputando le prime partite al Motovelodromo Salario (quello dove, nel 1895, venne disputata la prima partita assoluta di calcio nella Capitale).
I colori sociali così come la maglia da gioco erano il bianco e il rosso.

Simbolo Audace Club Sportivo
Il simbolo della Audace Club Sportivo


Società Polisportiva Esperia Audace
Nel 1911 nasce la Esperia Roma che quasi subito confluisce nell'Audace dando così vita alla Società Polisportiva Esperia Audace che prese immediatamente parte al Campionato di Terza Categoria Laziale 1911-1912 andando a contendere il primato cittadino alla Società Podistica Lazio.
I colori erano quelli dell'Audace, così come il campo di gioco.
In quella squadra giocò anche Vincenzo Biancone, negli anni a seguire importante dirigente tifosissimo della Associazione Sportiva Roma.

Società Sportiva Esperia Audace
Una formazione della Società Polisportiva Esperia Audace, con seduto al centro il portiere della squadra, Vincenzo Biancone


Società Sportiva Alba
Nel 1907 su intuizione di Roberto Farneti detto "er guercio" per un difetto alla vista, proprietario della "Bottiglieria del Gambero" ad un passo da Via del Corso, nasceva la Societa Sportiva Alba, che aveva la sede societaria proprio nella bottiglieria.
I colori sociali erano il verde e il bianco, la casacca interamente verde con una grande fascia orizzontale bianca e il campo dove disputava le gare era il Campo di Piazza Melozzo da Forlì, poco più a Nord verso Ponte Milvio.
Farneti, un omone di stazza considerevole, era il factotum dell'Alba e godeva di un certo prestigio nell'ambiente calcistico non solo perché con il tempo l'Alba divenne una buona squadra, ma anche perché era un buon mediatore e sapeva convincere i giocatori delle altre compagini capitoline a passare alla squadra che dirigeva.
Le sue operazioni di acquisizione fanno sì che nella stagione 1921-1922 Giovanni Degni, fino ad allora giocatore della Fortitudo, passi all'Alba: la contropartita per lo stesso giocatore fu l'apertura per lo stesso Degni di una bottiglieria.
Con Degni passarono all'Alba anche Giovanni Corbyons e Mariano Alessandroni: è facile immaginare come fossero accese le partite tra l'Alba e la stessa Fortitudo, non solo in campo, ma anche sugli spalti tra le opposte tifoserie...
Dopo i primi anni di assestamento, è il momento dell'Alba a dominare la scena calcistica del centro sud: vince il Girone Laziale dell'allora Serie A (Prima Categoria) nel 1924, 1925 e 1926.
Nel 1924 raggiunge la finale di Lega contro il Savoia (chi vinceva si sarebbe conteso lo scudetto contro il Bologna): all'andata perse 2-0, al ritorno (dopo un ricorso della stessa Alba che fece invalidare la vittoria del Savoia) si impose per 1-0. Decise però di non partecipare allo spareggio in quanto non ricevette sufficienti garanzie dalla Federazione sul rimborso delle spese di viaggio.
Nel 1925 perse la finalissima contro il Bologna (4-0 a Bologna e 0-2 a Roma).
Nel 1926 perse nuovamente la finalissima contro la Juventus (7-1 a Torino e 0-5 a Roma).

Simbolo Alba
Il simbolo della Società Sportiva Alba

Campo Piazza Melozzo da Forlì
Veduta aerea dell'area dove sorgeva il Campo di Piazza Melozzo da Forlì, campo da gioco dell'Alba

Un giovanissimo Corbyons
La tessera della Società Sportiva Alba di un giovanissimo Giovanni Corbyons

Alba 1923
La formazione dell'Alba scesa in campo contro la Romulea al Parco dei Daini il 4 marzo 1923: si riconosce, tra gli altri, un giovanissimo Fasanelli indicato con il numero 8

Attilio Mattei
Un giovanissimo Attilio Mattei con la maglia dell'Alba

Il Tevere
Il Tevere del 24 Agosto 1925

Il Tevere
Il Tevere del 9 Agosto 1926

Il Tevere
Il Tevere del 23 Agosto 1926

L'ultima formazione dell'Alba
L'ultima formazione della Società Sportiva Alba, quella scesa in campo contro la Juventus nel ritorno della Finalissima del Campionato Italiano 1925-1926


Società Sportiva Alba Audace
Il 2 Agosto 1926, con la cosiddetta "Carta di Viareggio", viene riformato profondamente l'ordinamento del calcio nazionale sia dal punto di vista dello statuto dei calciatori, sia dal punto di vista dell'organizzazione dei campionati.
Vengono finalmente riunite in un unico torneo le squadre del Nord Italia e quelle del Sud Italia, in quella che verrà chiamata "Divisione Nazionale". due gironi da 10 squadre l'una, prototipo della futura Serie A.
In questi gironi, vengono iscritte le due squadre della Capitale arrivate prima e seconda nella Prima Divisione nel 1926: nel Girone A viene iscritta l'Alba, che nel frattempo si è fusa con l'Audace dando vita alla Società Sportiva Alba Audace e nel Girone B viene iscritta la Fortitudo che nel frattempo si è fusa con la Pro Roma dando vita alla Fortitudo Pro Roma.
E la Società Podistica Lazio? Nel frattempo cambia denominazione sociale chiamandosi Società Sportiva Lazio e viene iscritta alla Prima Divisione (una sorta di Serie B) insieme al Foot Ball Club di Roma.
È evidente che l'impresa più ardua sia quella dell'Alba e della Fortitudo, trovandosi a competere con le forti squadre del Nord Italia: entrambe le squadre della Capitale arrivano in fondo alle classifiche dei rispettivi Gironi (Alba Audace penultima sopra il Napoli e Fortitudo addirittura ultima).
L'ultima partita dell'Alba Audace fu disputata il 26 giugno 1927 al Motovelodromo Appio contro il Brescia, partita valida per la Coppa CONI.

L'Alba Audace
L'Alba Audace che ha preso parte al campoinato di Divisione Nazionale nel 1926: si riconoscono chiaramente il nuovo portiere Ballanti, Degni e il solito Mattei

Fasanelli contro la Pro Vercelli
14 novembre 1926: Fasanelli tenta di insidiare la porta della Pro Vercelli in un Motovelodromo Appio ricolmo di tifosi