Scudetto Atalanta-Roma 2-1: fine corsa Champions.

14 maggio 2024
Atalanta-Roma

Una prestazione imbarazzante che per alcuni tratti sfocia nel vergognoso.
Una Roma in completa balia dell'Atalanta per la quasi totalità della gara: il primo "tiro" in porta dei giallorossi è arrivato al 58', dopo che per tutto il primo tempo praticamente non si era mai superata la metà campo.
Primo tempo, tra l'altro, che avrebbe potuto veder un passivo per la Roma molto, ma molto più ampio: a tratti l'Atalanta smbrava addirittura giocare come il gatto col topo in trappola, manco fosse l'Olanda di Crujiff contro la Primavera di una qualsiasi squadra di Serie C.
Al netto di tutte le eventuali ipotesi di doping che possono aleggiare intorno agli allenamento della squadra di Gasperini (il peggior personaggio che in questo momento può offrire il calcio italiano) coadiuvati dal "metodo Agricola" di juventina memoria, l'Atalanta sembrava essere di un'altra categoria rispetto ai giallorossi.
Una sicuramente più ampia profondità di panchina rispetto alla Roma non può giustificare la netta differenza drammatica differenza tra le due squadre, che hanno disputato fin qui più o meno lo stesso numero di gare.
Con la qualificazione in zona Champions ormai gettata alle ortiche grazie alle sconfitte con il Bologna e l'Atalanta (e anche grazie al campionato falsato con il silenzio di quasi tutti, dato che l'assurdo recupero tra Atalanta e Fiorentina si disputerà a campionato terminato) è ormai tempo di iniziare a tirare le somme e a guardare al futuro.
Futuro sempre più incerto e nebbioso.
A questo punto l'unica certezza (?) resta la proprietà in mano ai Friedkin.
Colpevoli di aver accettato come nessun'altra squadra europea l'adesione al Financial Fair Play senza battere ciglio, FFP che ha minato alle fondamenta le possibilità di crescita tecnica della squadra.
Colpevoli di non aver mandato via Mourinho dopo la finale di Budapest quando poteva (e per certi versi doveva) interrompere il rapporto collaborativo con il tecnico portoghese.
Colpevoli di averlo cacciato in un martedì quasi come un fulmine a ciel sereno prima di una serie di partite "semplici" che avrebbero comunque rilanciato la Roma verso l'alto in classifica.
Colpevoli di non aver ancora sostituito il DS Pinto e lasciato (ancora una volta) l'attuale allenatore come unico portavoce della squadra in tutte le sedi.
Colpevoli di aver annunciato un accordo di massima raggiunto con De Rossi (ma non ancora formalizzato su carta) prima della gara contro il Milan valida per il ritorno dei quarti di Europa League: dopo quella partita la Roma, se si esclude il recupero di 20' contro l'Udinese, i giallorossi non hanno vinto più nessuna partita. Nonostante abbiano incontrato, tra gli altri, la peggior Juve degli ultimi 30 anni e il peggior Napoli degli ultimi 10. Sicuramente un caso. Curioso, ma comunque un caso.
Ma è colpevole anche lo stesso De Rossi: l'amore che lo ha portato ad accettare un'impresa più grande di lui è ammirevole, ma le sue idee confuse le ha dimostrate in più occasioni. I cambi in corsa di formazione (quasi) mai azzeccati e (quasi) mai decisivi. Le sue dichiarazioni sul "modulo a 3 che la squadra rigetta e quindi non proporrò più" riproposto in più e più occasioni.
Colpevole del suo "eccessivo" buonismo verso la componente arbitrale (lui che in campo tanto tenero non era) ed elogiato per questo nelle sue prime uscite e interviste, salvo poi essere mazzolato e rimesso a suo posto quando le cose hanno ripreso ad andare in una certa (solita) direzione.
E colpevoli più di tutti i giocoatori, soprattutto quei giocatori che (è ormai arrivato il momento di dirlo) hanno deciso ad un certo punto della stagione di remare contro il vecchio allenatore perché secondo loro era giunto il momento di farlo: appena arrivato il nuovo tecnico quegli stessi giocatori che fino alla domenica precedente passeggiavano per il campo e lamentavano dolori di ogni genere, hanno ripreso miracolosamente a correre e scoprire che in realtà due passaggi due di fila verso la porta avversaria è possibile farli e a volte portano anche a discrete soddisfazioni.
Giocatori che oggi sono tornati a passeggiare per il campo perché (giustamente) spompati e inadeguatamente allenati per sostenere ritmi di tre partite a settimana: ma se fosse così, allora, perché si doveva dare necessariamente addosso al tecnico portoghese se sosteneva di avere una rosa corta e non di elevata qualità?
Cosa sostiene oggi il nuovo tecnico dopo che all'inizio della sua avventura dichiarava di avere una rosa forte e che la stanchezza non poteva essere una giustificazione? Proprio adesso ritorna sui suoi passi parlando di una "ricostruzione" e di "squadra stanca". Non può essere anche questo un caso.
Il rinnovo di De Rossi non è stato ancora messo nero su bianco, così come non è stato ancora scelto il prossimo DS né improntata una ipotetica campagna di rafforzamento/sfoltimento: sarebbe il caso di sedersi e riflettere bene su cosa si vuole fare da grandi, la dirigenza, l'allenatore (questo o un altro) e i giocatori in campo.
Serve una programmazione seria, né in stile Dortmund, né Juventus né tantomeno Atalanta, come qualcuno è riuscito a dire ultimamente. Semplicemente serve una programmazione stile squadra ambiziosa che vuole vincere, così come ha fatto o ha provato fino all'ultimo a vincere negli ultimi due anni passati.
Ma programmazione seria, con le persone giuste al posto giusto.
Partite come quelle di domenica scorsa sono inammissibili a certi livelli, essere sbeffeggiati in quella maniera cancella di colpo le serate magiche vissute in Europa.
Quell'Europa che il prossimo anno potrebbe vedere impegnate addirittura 9 squadre italiane, proprio grazie al cammino europeo della Roma.
Roma che appena ha provato a chiedere "aiuto" alla Lega, si è vista rifilare il ben servito da quelli che il prossimo anno godranno della bravura dei giallorossi negli ultimi anni.
Qualcuno fino a qualche mese fa aveva provato, da solo, a farci rispettare.
A qualcun altro non era piaciuto il suo atteggiamento.
A me non piacciono le figure vergognose come quella offerta a Bergamo...
Nella foto sopra, De Rossi abbastanza sconsolato e con la faccia di chi non sa più che pesci prendere: che sia già finita l'idilliaca luna di miele con lo spogliatoio e l'ambiente romanista?

Scudetto Roma-Juventus 1-1: strada in salita.

07 maggio 2024
Roma-Juventus

Un pareggio che lascia l'amaro in bocca.
Non tanto per il risultato in sé, in fondo un punto con la Juventus (anche se non proprio lo squadrone degli ultimi anni) è sempre un buon risultato e il bicchiere andrebbe visto mezzo pieno, ma più che altro perché rimane l'idea di aver gettato al vento le (residue?) speranze di riuscire ad arrivare tra le prime cinque in campionato e staccare il pass per la prossima Champions League.
Ora ci vorrebbe una sorta di mezzo miracolo per accedervi: se l'impresa di giovedì a Leverkusen appare quasi insormontabile da perseguire, anche la prossima trasferta a Bergamo domenica non sarà proprio una passeggiata.
Anzi, appare essere proprio un'ultima spiaggia e il risultato dipenderà da tanti fattori, non ultimo le varie vicissitudini fisiche e mentali che le due squadre si ritroveranno ad affrontre dopo le rispettive semifinali di Europa League.
L'unica certezza, in questo senso, appare l'assurdo falsamento del campionato che vedrà il recupero proprio della squadra bergamasca contro la Fiorentina disputarsi a campionato già concluso: al di là delle nefandezze che ancora in queste ore lo stesso allenatore atalantino continua a proferire, è completamente fuori da ogni regolamento che le (eventuali) decisioni della classifica vengano assegnate a giochi già praticamente fatti.
Si continua a dare la colpa ai troppi impegni ravvicinati: ma la direzione che stanno prendendo non appare quella di ridurre tali impegni, anzi, tra le nuove cometizioni europee, il mondiale per club, le coppe nazionali, i campionati, lo spauracchio Superlega e chi più ne ha più ne metta, di che cosa stiamo parlando?
Il destino della Roma appare già quasi del tutto segnato: sta ai giocatori che scenderanno in campo in queste due prossime, fondamentali partite sovvertire l'ordine degli eventi...
Nella foto sopra, il ventesimo gol stagionale (dodicesimo in campionato) segnato da Lukaku: i gol dell'attaccante belga potrebbero essere quelli decisivi in quest'ultimo importantissimo scampolo di stagione.

Scudetto Roma-Bayer Leverkusen 0-2: è (quasi) finita.

04 maggio 2024
Roma-Bayer Leverkusen

L'impegno per la Roma era tra quelli più difficili: il Bayer Leverkusen, fresco campione di Germania e imbattuto da più di 40 partite tra campionato e coppe, fin dal sorteggio è apparso un monte difficile da scalare.
I giallorossi, purtroppo, come spesso accade in questa fase di stagione, sono arrivati alla gara estremamente stanchi fisicamente, di certo non agevolati da alcune scelte perlomeno bizzarre da parte della Lega di Serie A di non voler spostare alcune partite.
La differenza in campo, almeno all'inizio, non è stata così evidente: di sicuro i tedeschi sono stati più bravi nel palleggio e nel possesso palla, ma sono stati proprio i giallorossi a costruire le prime chiare occasioni da gol: la traversa di Lukaku, se fosse entrata, avrebbe indirizzato la partita in bel altre direzioni.
Il clamoroso regalo di Karsdorp (verosimilmente la sua ultima partita in giallorosso) ha tagliato le gambe alla Roma che per diversi minuti è stata in balia dell'avversario e probabilmente l'ha anche spenta moralmente.
Certo, l'assist di Karsdorp è arrivato dopo il colpo di testa di un giocatore tedesco (Adli) che non avrebbe dovuto neanche essere ancora in campo, dato che una evidente reazione su Mancini poco prima non era stata sanzionata adeguatamente dall'arbitro.
Ma se è vero come è vero che Xabi Alonso è un allenatore "scuola" Mourinho, è altrettanto evidente che la squadra tedesca ha adottato proprio quel comportamento tanto criticato per l'allenatore portoghese: ad ogni minimo contatto, polemiche a non finire, senza che però nessuno intervenisse, perché la squadra di Xabi Alonso "gioca il miglior calcio dell'Europa League"...
Ad ogni modo il passivo al termine del primo tempo poteva essere ben più ampio se i velocissimi incursori tedeschi non avessero peccato di mira sottoporta.
A conti fatti, probabilmente, non sarebbe stato neanche troppo male una sconfitta di misura, ma il secondo gol di Andrich ha definitivamente spento le speranze giallorosse, per poi riaccendersi improvvisamente a tempo ormai scaduto quando gli errori prima Azmoun e poi soprattutto Abraham praticamente a porta vuota, hanno impedito alla Roma di andare a Leverkusen con l'idea di provare quanto meno a provarci.
Con un passivo di due reti, invece, l'impresa appare improba...
Nella foto sopra, Lorenzo Pellegrini sfoga la sua rabbia dopo che un suo splendido tiro dal limite dell'area ha accarezzato il palo alla sinistra del portiere avversario. Sicuramente avrebbe meritato miglior fortuna.

Scudetto Napoli-Roma 2-2: Roma caprabia e testarda.

30 aprile 2024
Napoli-Roma

Un risultato positivo a Napoli non è mai scontato, neanche quando la squadra partenopea non è la migliore degli ultimi tempi.
Certo, il vantaggio trovato ad inizio ripresa grazie al rigore realizzato da Dybala poteva e doveva essere capitalizzato meglio, ma visto l'andamento dell'intera gara è giusto vedere il bicchiere mezzo pieno come ha fatto mister De Rossi a fine gara.
Il Napoli, soprattutto nel primo tempo, ha messo alle corde la formazione giallorossa che, priva di Paredes in cabina di regia, ha faticato non poco a trovare il bandolo della matassa e se non fosse stato per un ottimo Svilar il risultato al termine della prima frazione di gioco sarebbe stato ben diverso.
Dopo il vantaggio tutto faceva pensare che la partita potesse essere in discesa per i giallorossi, ma il pareggio molto casuale e praticamente immediato ha ridato nuova linfa ai padroni di casa che hanno trovato addirittura il vantaggio a pochi minuti dal termine per una follia di Renato Sanches (ma è veramente ancora necessario vederlo vagare per il terreno di gioco?).
La partita sembra ormai terminata, ma come ad Udine su un ultimo calcio d'angolo NDicka (bentornato in campo) fornisce l'assist vincente per il ritrovato Abraham che fissa il punteggio sul 2-2 finale, lasciando invariato il distacco dal Bologna quarto in classifica.
Ma i pensieri, ora, corrono tutti per giovedì e la semifinale di Europa League...
Nella foto sopra, il gol del pareggio di Tammy Abraham praticamente allo scadere della partita: l'inglese ha ritrovato il gol esattamente un anno dopo l'ultimo segnato al Milan il 29 aprile 2023.