È il colpo della Roma nel mercato invernale 2015/2016 quando viene ingaggiato il nuovo tecnico Spalletti in sostituzione di Rudi Garcia.
Perotti è un esterno d'attacco, dotato di ottima tecnica individuale e buona velocità d'esecuzione, le quali doti fanno di lui un ottimo giocatore che rende possibile la superiorità numerica quando con i suoi dribbling ubriacanti riesce a saltare il diretto avversario.
Ed è proprio la sua attitudine che permettono alla Roma di Spalletti di risalire la china fino alla conquista della qualificazione in Champions League quando nessuno avrebbe più puntato un euro sulla squadra giallorossa.
L'anno successivo, con l'arrivo di Salah, Spalletti prova costantemente sia lui che El Shaarawy sulla corsia opposta, cercando di convincere i due giocatori che possono giocare anche su quel lato del campo, ma Perotti è il meno convinto di tutti e, complice le diatribe interne allo spogliatoio tra il tecnico e alcuni giocatori, un po' si perde anche se è proprio lui a regalare il gol vittoria sul Genoa nell'ultima giornata di campionato che significa nuovamente qualificazione in Champions League.
Con l'arrivo di Di Francesco sulla panchina della Roma trova sempre meno spazio, nonostante le sue qualità sono indiscutibili e spera in una convocazione della sua Nazionale per l'imminente Mondiale in Russia.
Quando capisce che per lui c'è poca speranza di partire per la competizione mondiale, si immalinconisce fino a sparire dai radar e in più di un'occasione fa capire che vorrebbe tornare in patria per chiudere lì la carriera.