Il fautore della nascita della Associazione Sportiva Roma.
Da tempo, su indicazione anche del governo centrale, si stava
adoperando a riunire in una sola squadra le miriadi di formazioni
sparse per la Capitale, per dare prestigio anche in ambito calcistico
al nome di Roma.
Inizialmente provò a fondere la Fortitudo (di cui era già presidente) e
l'Alba con la Lazio, ma i biancocelesti si tirarono indietro: in realtà
era proprio questa la mossa che Foschi aspettava per far chiamare al
posto della Podistica Lazio il Foot Ball Club di Roma. E così il 7
giugno 1927 nella sua casa in Via Forlì 16 venne alla luce la Roma.
Molto attivo in ambito politico, la sua presidenza durò poco, poichè fu
chiamato a La Spezia
in
qualità di Prefetto e dovette perciò lasciare la Capitale.
Non smise però di amare la Roma e di interessarsi alle sue vicende,
tanto che appena trasferitosi a La Spezia organizzò un paio di
amichevoli per portare la "sua creatura" nella città ligure e
successivamente (diventato prefetto di Macerata) altre due amichevoli
in terra marchigiana.
Amava così tanto la Roma, che il 20 marzo del 1949, dopo aver
assistito
alla partita della Lazio disputata allo Stadio Nazionale, alla notizia
data
dagli altoparlanti della sconfitta della Roma a Genova, contro la
Sampdoria, si
accasciò sul seggiolino dove assistito alla partita.
Soccorso immediatamente, arrivò cadavere all'ospedale.
La lapide presente sulla tomba di Italo Foschi al cimitero monumentale Verano di Roma