Giovane centrocampista della Primavera dell'Inter, figlio d'arte: suo padre Igor fu un attaccante di discrete qualità che non riuscì mai ad esordire in Serie A.
Rientra nell'affare che porta Nainggolan alla squadra nerazzurra e lui e Santon alla Roma.
E per la Roma risulta essere un vero affare: a sorpresa viene convocato dalla Nazionale maggiore prima ancora di aver esordito in Serie A, facendo un vero scalpore.
Ma il CT Mancini non ha sbagliato: quando Di Francesco, un po' per volontà, un po' per necessità lo lancia titolare in Champions League contro il Real Madrid (ancor prima di farlo esordire in Serie A) mostra a tutti di cosa è capace questo giovane talentuoso.
L'Inter si mangia le mani (anche perché Nainggolan fa fatica ad emergere in maglia nerazzurra) e Zaniolo continua la sua crescita: è un susseguirsi di prestazioni eccellenti condite da qualche gol di pregevole fattura, per molto tempo tiene a galla la Roma, prima di iniziare a faticare e a rimanere invischiato nella negativa stagione della squadra giallorossa.
Col cambio in corsa di allenatore sulla panchina un po' si perde, ma tutte le maggiori squadre europee tengono gli occhi puntati su di lui.
La stagione successiva inizia con i migliori auspici ma la maledizione del legamento crociato del ginocchio colpisce anche lui: contro la Juve dopo una bella discesa, cade ed il ginocchio cede, facendo imprecare anche la Nazionale, che di lì a poco dovrà disputare gli Europei.
Arriva però il Covid-19 a fermare tutto e a rimandare anche gli Europei: Zaniolo ha il tempo per riprendersi e scendere di nuovo in campo, tornando ad essere il talento che era prima dell'infortunio.
Ma la maledizione dei crociati per la Roma e i suoi giocatori non vede mai la fine e con l'inizio della nuova stagione, Zaniolo ha una ricaduta proprio in una partita con la Nazionale contro l'Olanda: il ginocchio destro fa di nuovo crac, e per lui (e per la Roma) inizia un nuovo anno di riabilitazione e attesa.