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MAURIZIO TURONE
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Varazze (SV), 27 - 10 - 1948
Esordio in serie A: 24 Settembre 1972, Milan-Palermo 4-0
Vincitore della Coppa Italia 1973 - 1977 - 1980 - 1981
Vincitore della Coppa delle Coppe 1973
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOL
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1968-1969
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GENOA
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B
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25
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-
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1969-1970
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GENOA
|
B
|
22
|
-
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1970-1971
|
GENOA
|
C
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35
|
6
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1971-1972
|
GENOA
|
B
|
18
|
3
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1972-1973
|
MILAN
|
A
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15
|
-
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1973-1974
|
MILAN
|
A
|
19
|
-
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1974-1975
|
MILAN
|
A
|
29
|
-
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1975-1976
|
MILAN
|
A
|
27
|
-
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1976-1977
|
MILAN
|
A
|
22
|
-
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1977-1978
|
MILAN
|
A
|
24
|
2
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1978-1979
|
CATANZARO
|
A
|
17
|
-
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1979-1980
|
ROMA
|
A
|
26
|
1
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1980-1981
|
ROMA
|
A
|
25
|
-
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1981-1982
|
ROMA
|
A
|
23
|
1
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1982-1983
Ottobre 1982
|
ROMA
BOLOGNA
|
A
|
-
|
-
|
B
|
20
|
-
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BIOGRAFIA
Il suo nome è indissolubilmente legato alla famosa rete annullata
dall'arbitro
Bergamo alla mezzora di Juventus-Roma del maggio 1981, quando arrivato
dalle
retrovie, riuscì a spedire il pallone alle spalle di Dino Zoff nel
tripudio
delle migliaia e migliaia di tifosi giallorossi convenuti al Comunale
per
sostenere l'assalto dei capitolini al primato bianconero.
Eppure, Turone ha giocato per ben dieci anni ad alti livelli in massima
serie,
prima con la maglia del Milan, poi col Catanzaro e infine a Roma.
La sua carriera inizia infatti nel 1969, a Genova, quando si fa notare
in una
squadra che pure sta inesorabilmente scendendo per la prima volta nella
sua
storia in terza serie. Rimane per tre anni sotto la Lanterna, per poi
essere
chiamato da Nereo Rocco al Milan, ove riesce ad emergere dopo una dura
gavetta.
Gioca soprattutto al centro della difesa, ove dimostra di essere
estremamente
arcigno. Forte nell'anticipo, duro, ottimo nel gioco di testa, sa anche
uscire
con discreta eleganza dalla sua area con la palla al piede per
impostare la
manovra. In rossonero vince anche una Coppa delle Coppe e due Coppe
Italia,
partecipando alla famosa disfatta di Verona del 1974 che costa uno
scudetto che
sembrava ormai certo.
Nell'estate del 1978, il Milan decide di puntare su un certo Franco
Baresi e,
anche in considerazione dell'età che avanza, lo lascia al Catanzaro.
Sembra la fine della sua carriera di alto livello, invece, a sorpresa,
alla
fine della stagione arriva la Roma a richiederlo.
Il suo acquisto è stato espressamente richiesto da Nils Liedholm, il
quale ne
conosce le capacità e vuole puntare su di lui per il gioco a zona che
sta
costruendo nella capitale. Nell'estate del 1980, aggiunge un altra
Coppa Italia
alla sua personale bacheca, ma il meglio deve ancora arrivare.
Nella stagione successiva, infatti, la Roma letteralmente trasformata
dalla
cura del Barone si ritrova in testa alla classifica per lunghi tratti e
viene
superata solo a poche domeniche dal termine dalla Juventus. Alla
terzultima
giornata, però, è in programma il rendez vous tra le due formazioni a
Torino.
La partita diventa subito una corrida, con Furino che si fa cacciare
fuori
all'inizio della ripresa per un fallaccio su Falcao. A quel punto la
Roma si
riversa in avanti e sembra sul punto di straripare. Alla mezzora, su un
cross
che arriva dalla trequarti, proprio lui riesce finalmente a buttarla
alle
spalle di Zoff, ma il suo tripudio, e quello delle migliaia di tifosi
romanisti
arrivati nel capoluogo sabaudo con ogni mezzo, viene strozzato dal
fischio di
Bergamo, che annulla la rete.
Consegnando al contempo il suo nome alla leggenda del calcio italiano,
per un
episodio che ancora oggi tutti ricordano...