Da sempre tifoso della Roma, dopo aver girovagato l'Italia in lungo e in largo, ha la grande opportunità di rimanere per qualche anno di proprietà della squadra giallorossa.
Il suo unico problema è quello di ricoprire lo stesso ruolo che Franco Baldini ha immaginato essere di un certo Amantino Mancini.
Resta di proprietà della Roma dal 2002 al 2005, nonostante continui a girare l'Italia, perché per lui alla Roma non c'è il benché minimo spazio, nonostante Fabio Capello lo consideri all'altezza degli altri compagni ben più affermati di lui.
Resta sempre in disparte e non vede mai né il campo né tantomeno la panchina.
Riesce a scendere in campo con la Prima Squadra in alcune amichevoli precampionato nella sua ultima stagione in giallorosso, quando sulla panchina si susseguono allenatori uno dopo l'altro.
Ma lui alla fine è costretto a tornare sui campi di provincia.
La sua grande occasione è ormai un treno che è passato in stazione senza fermarsi.