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BRUNO NICOLÈ
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Padova, 24 - 02 - 1940 / Pordenone, 27 - 11 - 2019
Esordio in serie A: 10 Febbraio 1957, Padova-Inter 3-2
Nazionale Italiana: 8 presenze e 2 reti
Campione d'Italia 1958 - 1960 - 1961
Vincitore della Coppa Italia 1959 - 1960 - 1964 (Roma)
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOL
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1956-1957
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PADOVA
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A
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12
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2
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1957-1958
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JUVENTUS
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A
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21
|
1
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1958-1959
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JUVENTUS
|
A
|
21
|
13
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1959-1960
|
JUVENTUS
|
A
|
31
|
11
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1960-1961
|
JUVENTUS
|
A
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29
|
13
|
1961-1962
|
JUVENTUS
|
A
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27
|
8
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1962-1963
|
JUVENTUS
|
A
|
12
|
1
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1963-1964
|
JUVENTUS
|
A
|
-
|
-
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1964-1965
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ROMA
|
A
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13
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2
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BIOGRAFIA
Si rivela giovanissimo nella squadra della sua
città, il Padova e le sue doti di coraggio e acrobazia lo segnalano
immediatamente come attaccante estremamente promettente. La Juventus
non si fa pregare e provvede subito ad acquistarlo, vedendo in lui il
possibile successore di Charles.
L'attaccante patavino dimostra di saperci fare e in bianconero conferma
tutto il bene che si dice di lui da parte degli addetti ai lavori. Non
troppo rifinito tecnicamente, ha però un fisico da granatiere e
all'occorrenza non si fa certo pregare per fare a sportellate con i
difensori avversari, dei quali non teme la rudezza. Il suo problema più
grosso, che ne mina lentamente fisico e carriera, è però la tendenza ad
ingrassare.
Dopo l'ottimo inizio, le sue prestazioni cominciano a diventare
insufficienti, tanto da portarlo ai margini della prima squadra.
Addirittura, nel 1963-64 non vede mai il campo e deve limitarsi ad
assistere alle prodezze dei suoi compagni dalla tribuna.
Già al termine della stagione, quando la Roma gioca la Coppa delle
Alpi, la Juventus lo scarica ai giallorossi, ignari del problema che
sta a poco a poco facendolo declinare.
Lorenzo lo fa addirittura mangiare in piedi, ma è tutto inutile.
Riesce a giocare solo tredici partite, condite da quattro reti (due in
campionato) e la sua maggiore prodezza, è la rete che consegna la Coppa
Italia alla Roma.
La partita in questione, si gioca al Comunale di Torino, contro i
granata e quel giorno i dirigenti juventini vanno a congratularsi col
loro ex giocatore, tornato leone per un giorno.
È praticamente la sua unica prodezza: alla fine della stagione, la Roma lo
cede alla Sampdoria.