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ENZO MATTEUCCI
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Enzo Matteucci 1965/1966

61/62
62/63
63/64
64/65
Enzo Matteucci 1961/1962 Enzo Matteucci 1962/1963 Enzo Matteucci 1963/1964 Enzo Matteucci 1964/1965
Ancona, 05 - 10 - 1933 / Ancona, 03 - 07 - 1992
Esordio in serie A: 06 Gennaio 1957, Lazio-Inter 1-1

Vincitore della Coppa Italia 1964

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1953-1954
ANCONITANA
IV
28
-34
1954-1955
SAMBENEDETTESE
C
21
-?
1955-1956
SAMBENEDETTESE
C
31
-?
1956-1957
INTER
A
10
-?
1957-1958
INTER
A
17
-?
1958-1959
INTER
A
32
-?
1959-1960
INTER
A
25
-?
1960-1961
SPAL
A
19
-32
1961-1962
ROMA
A
4
-5
1962-1963
ROMA
A
3
-3
1963-1964
ROMA
A
11
-14
1964-1965
ROMA
A
11
-12
1965-1966
ROMA
A
2
-3



BIOGRAFIA

Comincia la sua carriera nell'Andreanelli, facendosi subito notare per la grande reattività.
Portiere basso di statura, anche per gli standard dell'epoca, deve per forza di cose ovviare ai limiti fisici con l'esplosività fisica e il grande raziocinio con cui si dispone a difesa dei pali. Altra grande dote, è l'umiltà con cui affronta la professione, retaggio della provenienza sociale e del fatto che è rimasto presto orfano di padre.
Dopo due stagioni in serie C, alla Sambenedettese, arriva la chiamata dell'Inter ove, in teoria, dovrebbe fare il vice del grande Ghezzi. Come riserva, però, è sprecato, tanto che ben presto entra in concorrenza col il più famoso kamikaze, al quale spesso si fa preferire per una continuità di rendimento che all'altro manca. E quando Ghezzi viene ceduto, diventa il titolare, dimostrando di essere pronto per la grande ribalta. Per due stagioni indossa la maglia numero uno, ma poi l'arrivo di Helenio Herrera segna la fine della sua esperienza in nerazzurro. Il Mago, infatti, non si fida di un portiere dalla statura ridotta e, dopo aver fatto acquistare Buffon, lo fa cedere alla Spal nell'operazione che porta Picchi a Milano.
A Ferrara gioca un solo torneo, segnato da molta sfortuna. In uno scontro con l'attaccante della Sampdoria Toschi, riporta la frattura della volta cranica ed è costretto a lasciare il posto a Maietti. Da quel momento, la sua carriera segna un deciso stop.
Alla fine dell'anno, Mazza decide di puntare su Patregnani e lo invia a Roma, dove rimarrà per cinque stagioni, ma sempre come secondo.
Gioca 31 gare, sempre con discreto rendimento e senza mai alzare la voce, lasciando un buon ricordo.