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LIONELLO MANFREDONIA
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87/88
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88/89
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Roma, 27 - 11 - 1956
Esordio in serie A: 02 Novembre 1975, Lazio-Bologna 1-1
Nazionale Italiana: 4 presenze
Campione d'Italia 1986
Vincitore della Coppa Intercontinentale 1985
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOL
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1975-1976
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LAZIO
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A
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5
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-
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1976-1977
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LAZIO
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A
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29
|
-
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1977-1978
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LAZIO
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A
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29
|
-
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1978-1979
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LAZIO
|
A
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28
|
-
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1979-1980
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LAZIO
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A
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21
|
-
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1980-1981
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LAZIO
|
B
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-
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-
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1981-1982
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LAZIO
|
B
|
-
|
-
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1982-1983
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LAZIO
|
B
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36
|
4
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1983-1984
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LAZIO
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A
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26
|
4
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1984-1985
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LAZIO
|
A
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27
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-
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1985-1986
|
JUVENTUS
|
A
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23
|
-
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1986-1987
|
JUVENTUS
|
A
|
28
|
7
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1987-1988
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ROMA
|
A
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28
|
3
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1988-1989
|
ROMA
|
A
|
30
|
1
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1989-1990
|
ROMA
|
A
|
15
|
-
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BIOGRAFIA
Cresciuto nella Lazio, si afferma presto come
uno dei gioielli sfornati dal vivaio laziale alla metà degli anni '70.
Stopper dotato di grandi doti tecniche, è uno dei giovani più
promettenti del calcio italiano, tanto da essere chiamato ad esordire
in Nazionale ad appena 21 anni. Quando la sua strada verso la gloria
sembra ormai spianata, arriva lo scandalo del calcioscommesse a
tarpargli le ali. Rimane invischiato nello scandalo più grave mai
apparso all'orizzonte del nostro sport più popolare e viene condannato
a tre anni e mezzo di squalifica.
Per sua fortuna, arriva l'amnistia, grazie alla vittoria dell'Italia ai
mondiali di Spagna, che gli consente di tornare anticipatamente in
campo, sempre con la Lazio, che nel frattempo è caduta in serie B,
senza riuscire a risollevarsi.
Tre ottime stagioni giocate in biancoceleste, dimostrano che la
squalifica non ha avuto conseguenze sul suo rendimento e la Juventus
decide di puntare su di lui, nel quadro di un rinnovamento che è
diventato inevitabile a causa dell'appannamento di alcuni dei
fuoriclasse bianconeri che hanno tirato la carretta dalla fine degli
anni '70.
Nel frattempo, si è trasformato in mediano, grazie a doti tecniche non
indifferenti e ad una grinta incredibile. In particolare, è un grande
rubapalloni e in questo dimostra di aver tenuto bene a mente la lezione
di quando era un difensore.
Dopo due stagioni in bianconero, che lo ripropongono anche per la
maglia azzurra, è la Roma ad assicurarsene le prestazioni, grazie ad un
colpo da maestro di Viola. Arrivato tra le polemiche, dovute al fatto
che una parte della tifoseria non gli perdona il passato laziale, ben
presto Manfredonia riesce a assicurarsi se non l'affetto, almeno la
stima dei tifosi romanisti, grazie ad una serietà professionale
inappuntabile e ad un rendimento medio altissimo che fanno dimenticare
anche la partenza di Ancelotti.
Poi, alla terza stagione romanista, arriva il terribile pomeriggio di
Bologna, quando rimane vittima di un arresto cardiaco che ne
compromette la carriera.
Un vero peccato, perchè col suo addio, la Roma rimane priva di un punto
di forza che avrebbe ancora potuto dare tantissimo alla causa
giallorossa.