In patria giurano che sia il craque del calcio sudamericano.
A neanche 18 anni già in molti lottano per contendersi il suo cartellino e a soli 18 anni la Roma comunica di essersi assicurata le sue prestazioni per gli anni avvenire, essendo lui un forte pallino di Walter Sabatini.
Attaccante gracilino fisicamente, ma dotato di una tecnica sopraffina, fa impazzire le difese avversarie di categoria, segnando 15 gol in 12 presenze (quasi nessuna da titolare) nel campionato Primavera con la Roma.
Esordisce in serie A sotto la guida tecnica di Zeman, subentrando a Francesco Totti e segnando quasi allo scadere il gol del pareggio contro il Catania.
Per il resto della stagione viene impiegato poco e male, e la Roma decide di mandarlo a Udine in comproprietà nell'affare che porterà Benatia alla Roma.
Non tornerà più nella capitale.