Il suo arrivo alla Roma sorprende tutti. Capello lo nota durante le partite della Nazionale Italiana per le quali il tecnico di Pieris fa il commentatore per la Rai. E se ne innamora tanto da richiederlo espressamente a Sensi, costringendolo a pagarlo adeguatamente.
Ma altrettanto sorprendete è poi il fatto che dopo poco lo mette in panchina e si scorda di lui.
Eppure non è l'ultimo arrivato.
Ha iniziato a giocare giovanissimo nella squadra della sua città natale, il Neman Grodno, nella massima serie e si è messo in grande evidenza, tanto da spingere il Lokomotiv Mosca ad acquistarlo.
Anche nella capitale russa gioca su ottimi livelli e si conquista il posto nella nazionale del suo paese, oltre che il titolo di calciatore bielorusso del 1999, con il quale giunge a Roma.
È un terzino rapido, deciso, discretamente dotato dal punto di vista tecnico, pur mancando di un fisico da granatiere e forse è proprio questa lacuna che spinge il tecnico di Pieris ad ignorarlo.
È vero che davanti a lui ci sono due pezzi da novanta come Candela e Cafu, ma forse qualche gara in più potrebbe giocarla.
Purtropo per lui, non è aria e nel gennaio del 2001 viene sbolognato al Real Zaragoza.