Con la cronica penuria di terzini sinistri all'altezza della situazione, il DS giallorosso Walter Sabatini decide di puntare su questo brasiliano semisconosciuto che in carriera non ha dimostrato nulla di particolare.
Ha disputato appena 9 presenze con il Palermo, e la sua scelta lascia molto perplessi.
In effetti, nel suo primo anno a Roma vive praticamente nell'anonimato, soprattutto finché sulla panchina giallorossa c'è Garcia, chiuso anche dal più capace e pronto Digne nel suo ruolo.
Con l'arrivo di Spalletti, riesce a ritagliarsi un minimo di spazio ed entrare nelle grazie del tecnico di Certaldo, che in lui vede molte potenzialità.
E così, l'anno successivo, si appropria della fascia di competenza: diventato titolare per via dell'infortunio a Mario Rui, si dimostra affidabile e caparbio nel suo ruolo, tanto da conquistarsi la convocazione da parte della Nazionale Italiana, che lo vuole come oriundo.
La sfortuna vuole che nelle due convocazioni, subisce due infortuni che non lo fanno esordire e il secondo al ginocchio lo tiene fuori gioco per molto tempo.