Quando la Roma lo acquista, è l'autentico colpo di mercato.
Su di lui ci sono gli occhi di tutte le maggiori squadre italiane, che identificano in lui il futuro centravanti da venti gol e della Nazionale.
In effetti, già giovanissimo, si mette in luce al Genoa e al Siena come un attaccante rapido, dotato di buona tecnica di base e abile nel contribuire alla manovra.
Un attaccante completo, quindi.
La Roma riesce a vincere la concorrenza delle altre squadre e si assicura le sue prestazioni facendo anche un bel sacrificio economico.
Per lui dovrebbe essere il trampolino di lancio verso il successo.
Invece, una serie di infortuni praticamente gli bloccano la crescita calcistica.
Nonostante tutto, in 20 partite disputate riesce a realizzare 6 reti.
La stagione successiva va ancora meglio, nonostane ulteriori problemi fisici che ne frenano la continuità: alla fine su 20 partite va in gol in ben 13 occasioni, con una media di un gol ogni 93 minuti, la migliore della Serie A.
Ma tutto ciò non riesce a placare gli animi dei tifosi giallorossi con cui ha uno scarso feeling e che, soprattutto per via delle prestazioni deludenti della squadra, non vedono in lui il bomber che possa far vincere loro qualcosa.
E così, a metà della sua terza stagione in giallorosso, la Roma decide di mandarlo al Milan in prestito, prima di venderlo definitivamente al Bologna.