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CESAR GOMEZ DEL REY
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Madrid (Spagna), 23 - 10 - 1967
Esordio in serie A: 05 Ottobre 1997, Roma-Napoli 6-2
Campione d'Italia 2001
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOL
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1988-1989
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CASTILLA (SPA)
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B
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12
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-
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1989-1990
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CASTILLA (SPA)
|
B
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35
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3
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1990-1991
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REAL VALLADOLID (SPA)
|
A
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21
|
1
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1991-1992
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REAL VALLADOLID (SPA)
|
A
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32
|
1
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1992-1993
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TENERIFE (SPA)
|
A
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28
|
2
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1993-1994
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TENERIFE (SPA)
|
A
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35
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1
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1994-1995
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TENERIFE (SPA)
|
A
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35
|
-
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1995-1996
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TENERIFE (SPA)
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A
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36
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-
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1996-1997
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TENERIFE (SPA)
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A
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30
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-
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1997-1998
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ROMA
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A
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3
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-
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1998-1999
|
ROMA
|
A
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-
|
-
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1999-2000
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ROMA
|
A
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-
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-
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2000-2001
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ROMA
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A
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-
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-
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BIOGRAFIA
Sembra che in Spagna lo chiamino pomposamente
"L'Imperatore dell'area di rigore".
Non si sa se sia uno scherzo o meno, ma forse lo scherzo sta proprio
nel giocatore che arriva a Roma nell'estate del 1997.
La Roma, infatti, alla ricerca di un difensore affidabile in grado di
giocare nella zona di Zeman, lo scova al Tenerife tra lo stupore
generale.
In effetti nessuno lo ha mai sentito nominare, in quanto non ha mai
fatto parte di rappresentative ufficiali del suo paese e non è neanche
una giovane promessa. Qualcuno afferma che la Roma doveva prendere il
suo collega di reparto Pablo Paz e ci sarebbe un errore dietro il suo
acquisto, ma sembra difficile arrivare ad un simile livello di
pressappochismo.
In effetti la leggenda racconta che Zeman mentre allenava la Lazio, in
una partita di Coppa Uefa incontrò proprio il Tenerife e rimase
impressionato dalle giocate di un difensore, che fece impazzire
Casiraghi, all'epoca il centravanti laziale. Proprio Zeman chiese a
Casiraghi come si chiamasse quel giocatore e l'attaccante (forse per
tirare un brutto scherzo al suo ex tecnico) gli fece il nome di Cesar
Gomez invece che di Paz.
Fatto sta che lui arriva nella Capitale e, per di più, con un contratto
principesco, un quadriennale da un miliardo e mezzo che diventa forse
la parte più importante della storia. Infatti, dopo aver esordito con
il Napoli, in un derby contro la Lazio, insieme al collega di reparto
Servidei, commette tali e tante nefandezze, che la sua esperienza a
Roma già volgerebbe al termine.
Se, appunto, non ci fosse quel contratto.
Lui, infatti, non ci pensa nemmeno ad andarsene, forte della montagna
di lirette assicuratagli dallo stesso.
Rimane sino alla scadenza del contratto, con l'unico obbligo di andare
a giocare le canoniche partitelle di allenamento e presentarsi alla
fine di ogni mese a riscuotere quanto concordato con la società.
E apre una concessionaria di auto all'Eur. Insomma, per lui la
parentesi romana è molto proficua, non altrettanto per la Roma.