È una delle migliori ali del nostro calcio nel periodo a cavallo tra la fine degli anni '20 e l'inizio del periodo successivo.
Formatosi nell'Alessandria, forma uno strepitoso binomio con il grande Baloncieri, prima che questi venga ceduto al Torino. Capace di arrivare in dribbling sul fondo e crossare per il compagno meglio piazzato, ha anche una grande capacità di rientrare all'improvviso verso il centro per concludere personalmente l'azione. Dotato di ottimo tiro, mette a segno autentiche messi di reti che lo segnalano ben presto all'attenzione del settore tecnico della squadre nazionali.
Dopo aver giocato a lungo nei grigi alessandrini, viene chiamato a Roma nel 1935-36 per costituire un valido rincalzo ai titolari. A pochi giorni dall'esordio in campionato, però, si verifica la fuga degli argentini e Cattaneo si ritrova improvvisamente proiettato in prima squadra.
Il suo rendimento è ancora una volta ottimo, anche se la mancanza di un valido terminale offensivo vanifica in parte la sua bravura.
È quello il canto del cigno di una splendida carriera e alla fine del 1936, dopo appena 7 presenze in campionato, lui e la Roma decidono di rescindere il contratto.