Una lunga gavetta, svolta tra Siena, Ancona e Livorno, sembra averlo preparato al meglio per l'impatto con il grande calcio.
Nell'estate del 1953, passa al Genoa e non mostra di risentire il brusco salto dalla terza alla prima serie.
Difensore energico, forte nell'anticipo e in acrobazia, discreto senso della posizione e capacità di recupero, disputa tre tornei che lo fanno diventare un pezzo pregiato del mercato estivo del 1956.
La spunta la Roma di Sacerdoti, ma nella capitale il suo rendimento non raggiunge mai le vette della Superba. Accanto a tanti campioni, in una squadra che tende ad attaccare e lascia molti spazi sguarniti al contropiede avversario, si ritrova spaesato. Inoltre ha lacune tecniche abbastanza vistose e in una squadra di fini dicitori, risalta in maniera evidente. Alla fine della stagione, viene spedito a Bergamo, in cambio di Giulio Corsini e la grande occasione sfuma.