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AMOS CARDARELLI
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Amos Cardarelli 1954/1955 Monterotondo (Roma), 06 - 03 - 1930 / Roma, 01 - 07 - 2018
Esordio in serie A: 24 Settembre 1950, Triestina-Roma 4-2

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1949-1950
Ottobre 1949
LUDOVISI
ROMA
?
?
?
A
-
-
1950-1951
ROMA
A
26
-
1951-1952
ROMA
B
37
1
1952-1953
ROMA
A
1
-
1953-1954
ROMA
A
21
1
1954-1955
ROMA
A
26
1
1955-1956
ROMA
A
27
-
1956-1957
ROMA
A
19
-



STAGIONE
DATA
COMPETIZIONE
PARTITA
GOL
1951-1952
15 Giugno 1952
Campionato
37 Giornata
Roma - Siracusa 6-0 3-0
1953-1954
25 Aprile 1954
Campionato
29 Giornata
Roma - Juventus 1-1 1-0
25 Maggio 1954
Amichevole
Roma - Stefer 16-2
4-0
1954-1955
06 Marzo 1955
Campionato
22 Giornata
Roma - Lazio 1-3 1-3



BIOGRAFIA

È Bernardini a scoprirlo.
Cardarelli è uno dei ragazzi di Palazzo Federici che vanno a giocare in Viale XXI Aprile, ove abita il Dottore, appena assunto nel settore giovanile della Roma.
Bernardini, che ha convinto la dirigenza della Roma ad andare a pescare nella periferia cittadina i futuri campioncini, si ricorda di lui che nel frattempo è andato a giocare in Promozione nella Ludovisi e lo porta alla Roma. Poi, però, i rapporti tra la società giallorossa e Bernardini si guastano, il Dottore viene mandato via e quasi tutti i ragazzi che ha portato al vivaio, vengono allontanati.
A Cardarelli viene proposta la Carbosarda, in serie C, ma lui rifiuta: vuole giocare nella Roma e decide che se non si avvera il suo sogno tornerà a studiare, lasciando il calcio. Per sua fortuna, si fa male Knut Nordhal e, alla ricerca di un centromediano da mettere al suo posto, i dirigenti romanisti si ricordano di lui.
Cardarelli ha una grande dote, la faccia tosta e sin dal suo esordio fa vedere che non risente del salto di categoria. A Torino, è capace di avvicinarsi negli spogliatoi ai campioni della Juventus, dicendogli: "Che cosa credete? Vi conosco bene, ho tutte le vostre figurine..."
È in pratica un tifoso che realizza il sogno di giocare per la sua squadra.
Duro, tignoso, fortissimo nei contrasti non aveva paura di nulla.
Nel corso delle Olimpiadi di Helsinki, si prende la pleurite, che a quei tempi significa la fine dell'attività agonistica. Non fa una piega e in otto mesi si ristabilisce del tutto. E la durezza che distingue il suo gioco, provoca infinite polemiche quando, nel corso di una partita contro l'Atalanta si fa male Rasmussen. Cardarelli non ha colpe, ma i bergamaschi ricordano la ruggine tra i due e danno la colpa a lui, nonostante lo stesso Rasmussen abbia provato a discolparlo.
Viene ceduto all'Udinese nell'ambito dell'operazione che porta a Roma gli anziani Magli e Menegotti, ma rimane sempre un tifoso della squadra in cui è arrivato al calcio di vertice.