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AMOS CARDARELLI
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Monterotondo (Roma), 06 - 03 - 1930 / Roma, 01 -
07 - 2018
Esordio in serie A: 24 Settembre 1950, Triestina-Roma 4-2
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOL
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1949-1950
Ottobre 1949
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LUDOVISI
ROMA
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?
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?
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?
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A
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-
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-
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1950-1951
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ROMA
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A
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26
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-
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1951-1952
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ROMA
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B
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37
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1
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1952-1953
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ROMA
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A
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1
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-
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1953-1954
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ROMA
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A
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21
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1
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1954-1955
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ROMA
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A
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26
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1
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1955-1956
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ROMA
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A
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27
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-
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1956-1957
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ROMA
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A
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19
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-
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BIOGRAFIA
È Bernardini a scoprirlo.
Cardarelli è uno dei
ragazzi di Palazzo Federici che vanno a giocare in Viale XXI Aprile,
ove abita il Dottore, appena assunto nel settore giovanile della Roma.
Bernardini, che ha convinto la dirigenza della Roma ad andare a pescare
nella periferia cittadina i futuri campioncini, si ricorda di lui che
nel frattempo è andato a giocare in Promozione nella Ludovisi e lo
porta alla Roma. Poi, però, i rapporti tra la società giallorossa e
Bernardini si guastano, il Dottore viene mandato via e quasi tutti i
ragazzi che ha portato al vivaio, vengono allontanati.
A Cardarelli
viene proposta la Carbosarda, in serie C, ma lui rifiuta: vuole giocare
nella Roma e decide che se non si avvera il suo sogno tornerà a
studiare, lasciando il calcio. Per sua fortuna, si fa male Knut Nordhal
e, alla ricerca di un centromediano da mettere al suo posto, i
dirigenti romanisti si ricordano di lui.
Cardarelli ha una grande dote,
la faccia tosta e sin dal suo esordio fa vedere che non risente del
salto di categoria. A Torino, è capace di avvicinarsi negli spogliatoi
ai campioni della Juventus, dicendogli: "Che cosa credete? Vi conosco
bene, ho tutte le vostre figurine..."
È in pratica un tifoso che
realizza il sogno di giocare per la sua squadra.
Duro, tignoso,
fortissimo nei contrasti non aveva paura di nulla.
Nel corso delle
Olimpiadi di Helsinki, si prende la pleurite, che a quei tempi
significa la fine dell'attività agonistica. Non fa una piega e in otto
mesi si ristabilisce del tutto. E la durezza che distingue il suo
gioco, provoca infinite polemiche quando, nel corso di una partita
contro l'Atalanta si fa male Rasmussen. Cardarelli non ha colpe, ma i
bergamaschi ricordano la ruggine tra i due e danno la colpa a lui,
nonostante lo stesso Rasmussen abbia provato a discolparlo.
Viene
ceduto all'Udinese nell'ambito dell'operazione che porta a Roma gli
anziani Magli e Menegotti, ma rimane sempre un tifoso della squadra in
cui è arrivato al calcio di vertice.