Questo giovane difensore tuscanese viene schierato nelle prime amichevole precampionato 1948-1949 nel ritiro di Sora: sono gli anni più bui della Roma che ha una crisi finanziaria senza precedenti e quindi è costretta a cercare giocatori nelle serie minori per poter allestire una squadra in grado di continuare a competere a discreti livelli in Serie A.
Non sempre riesce a trovare giocatori all'altezza, e spesso incappa in errori grossolani.
Maide Capacci non è così pessimo, ma evidentemente non è neanche così bravo da guadagnarsi una conferma nella Roma, tanto che è costretto ad accasarsi al Grosseto.
Il Corriere dello Sport gli dedica poche righe nella sua partita con la maglia giallorossa: "Uno, il terzino, si chiama Capacci. È alto, bruno, capelli crespi, andatura un po' pesante; il suo rinvio è nitido, il suo colpo suona secco senza essere aspro; ma deve sveltirsi nell'azione, gli occorre agilità che deriva dall'allenamento; gli occorre astuzia che deriva dal mestiere".