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LUIGI BRUNELLA
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Garlasco (PV), 14 - 04 - 1914 / Roma, 23
- 05 - 1993
Esordio in serie A: 04 Gennaio 1942, Liguria-Roma 0-3
Campione d'Italia 1942
Vincitore della Coppa Italia 1936
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOL
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1932-1933
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VIGEVANESI
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B
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?
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?
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1933-1934
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VIGEVANESI
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B
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?
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?
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1934-1935
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VIGEVANESI
|
B
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?
|
?
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1935-1936
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TORINO
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A
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11
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-
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1936-1937
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TORINO
|
A
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30
|
-
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1937-1938
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TORINO
|
A
|
30
|
-
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1938-1939
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TORINO
|
A
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15
|
-
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1939-1940
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ROMA
|
A
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5
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-
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1940-1941
|
ROMA
|
A
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27
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-
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1941-1942
|
ROMA
|
A
|
30
|
-
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1942-1943
|
ROMA
|
A
|
30
|
-
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1943-1944
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JUVENTUS CISITALIA
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Alta Italia
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24
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-
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1944-1945
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VIGEVANO
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Torneo Misto
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?
|
?
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1945-1946
|
ROMA
|
A
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21
|
-
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1946-1947
|
ROMA
|
A
|
33
|
-
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1947-1948
|
ROMA
|
A
|
12
|
1
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STAGIONE
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DATA
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COMPETIZIONE
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PARTITA
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GOL
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1947-1948
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27 Giugno 1948
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Campionato
41 Giornata
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Roma -
Salernitana 1-0 |
1-0
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BIOGRAFIA
Luigi Brunella è un vero gentleman nel calcio
italiano degli anno '40. Si vantò a lungo di non aver mai dato un
calcio ad un avversario e gli osservatori dell'epoca, concordano con
lui.
Cresciuto nel Vigevano, si afferma col Torino, ove mette subito in
mostra doti da grande difensore, a partire da una calma olimpica che
gli consente di sbrogliare anche le situazioni più complicate. Quando
sembra in rampa di lancio per una grandissima carriera, arriva un
infortunio al ginocchio che spinge i granata ad intavolare una
trattativa con la Roma per Michelini. La dirigenza giallorossa, che già
medita il definitivo lancio di Amadei, è ben lieta di concludere
positivamente la trattativa e di portare a Roma un terzino che in
Piemonte tutti danno per finito.
Accade invece che Brunella gioca sette stagioni in giallorosso, mentre
Michelini dopo una buona prima stagione, delude profondamente ed è
costretto a cambiare maglia.
Eppure, la prima stagione romana di Brunella è molto difficile. Ara,
fedele agli assiomi della scuola piemontese, non vede proprio quel
lungagnone dallo stile pulito e preferisce puntare sul vecchio Gadaldi,
ottimo tecnico, ma anche capace di usare le maniere sbrigative quando
occorre.
Poi arriva Schaffer, il quale non si capacita che il miglior difensore
di cui dispone la squadra, funga da riserva. Il suo straordinario senso
dell'anticipo, la pulizia con cui usa intercettare il pallone e
recapitarlo ai compagni, senza mai buttarlo, sono uno dei segreti della
straordinaria difesa armata da Schaffer a difesa di Masetti in
quell'incredibile 1941-42 che porta il primo scudetto nella capitale.
A testimoniare il suo straordinario e sottovalutato valore, è Pietro
Rava, terzino dell'Italia mondiale del 1938, il quale ha la possibilità
di giocare con lui nel torneo di guerra del 1944, quando Brunella è
tornato al Nord per congiungersi con la famiglia. I due formano una
grande coppia la cui bravura viene esaltata dal Sistema adottato in
quell'annata dai bianconeri. Proprio Rava afferma di essersi trovato a
meraviglia col compagno e che gli sarebbe piaciuto continuare a farlo,
ma non ve ne è occasione poichè, finita la guerra Brunella torna alla
Roma ove giostra con bravura ancora per un paio di stagioni, prima di
dover sottostare al logorio dell'età.
E proprio nella sua ultima stagione alla Roma, nel finale di campionato
svolge il doppio ruolo di giocatore-allenatore sostituendo l'esonerato
Senkey: nella penultima giornata contro la Salernitana segna il suo
unico gol in maglia giallorossa.
È un gol di vitale importanza, perché con quella vittoria la Roma ha la
certezza di rimanere in Serie A.