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MARIO ACERBI
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Lodi, 01 - 07 - 1913 / Lodi, 20 - 02 - 2010
Esordio in serie A: 17 Settembre 1939, Roma-Bologna 2-0
Campione d'Italia 1942
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOL
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1936-1937
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FANFULLA
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C
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30
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13
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1937-1938
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FANFULLA
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C
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12
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5
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1938-1939
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FANFULLA
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C
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13
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1
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1939-1940
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ROMA
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A
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28
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-
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1940-1941
|
ROMA
|
A
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28
|
-
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1941-1942
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ROMA
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A
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9
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-
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1942-1943
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ROMA
|
A
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12
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-
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BIOGRAFIA
Soprannominato "Maghin" dai compagni di
squadra, Mario Acerbi è molto sfortunato nel corso della sua esperienza
romana.
È cresciuto nel Fanfulla, la squadra della cittadina in cui è
nato, dove si mette ben presto in mostra come difensore estremamente
roccioso e determinato.
Entrato in prima squadra, si segnala presto
come una delle maggiori promesse del campionato cadetto, facendo
appuntare sulla sua persona gli sguardi degli osservatori di molte
società della massima serie.
Viene
provato nella Roma già in amichevole contro la Fiorentina e nella
tournée in Germanie e Olanda al termine della stagione 1938-39 e fa
un'ottima impressione.
Acquistato dalla Roma, arriva nella
capitale proprio mentre sta per entrare nel pieno della maturità
agonistica. Nelle prime due annate, si conquista subito il posto da
titolare, proprio grazie alla decisione con la quale usa puntare il suo
avversario e conquistare il pallone, usando prevalentemente il
sinistro, il suo piede naturale. L'intensità del suo gioco, si sposa
alla perfezione con la calma che invece caratterizza il gioco del suo
compagno di reparto, Brunella, dando corpo ad una coppia di terzini
estremamente affidabile, che dona ampie garanzie all'allenatore. Nel
torneo 1941-42 comincia ancora una volta da titolare, e sempre col
consueto ottimo rendimento, che ne fa presagire una ulteriore crescita
tecnica, ma dopo sole nove giornate si infortuna e deve lasciare il
posto al giovane Andreoli, un altro che in quanto a determinazione ed
esuberanza fisica non scherza. Come del resto dimostra, con una
spavalderia che rende presto chiaro che per il povero Acerbi sta per
cominciare un periodo difficile. Da quel momento non rientra più in
squadra e anche nell'anno successivo è costretto a fungere da riserva
per la coppia ormai inamovibile formata da Brunella ed Andreoli. Il
momento migliore della sua carriera può dirsi ormai passato e Acerbi,
dopo la fine della guerra, decide di tornare dove era cresciuto, al
Fanfulla, per dispensare gli ultimi scampoli della sua aggressività.