Il più giovane allenatore che si sia mai seduto sulla panchina della Roma.
Fu chiamato a sostituire Burgess, dopo aver svolto le funzioni di allenatore delle riserve.
Era stato consigliato da Hugo Meisl, l'inventore del Wunderteam, in occasione della trasferta della Roma a Vienna per disputare la Coppa dell'Europa Centrale contro il First Vienna, ma non aveva il polso e il carisma del grande tecnico.
Aveva però un carattere estroverso e conosceva bene l'italiano, il che gli permise di intrattenere ottimi rapporti con la stampa. Inoltre, aveva una certa durezza che usava nei rapporti con lo spogliatoio.
A differenza di Baccani, puntava molto sulla pratica e non si vergognava di mettersi la tuta e di andare in campo a seguire personalmente l'addestramento tecnico dei giocatori.
Con un buon finale di stagione riuscì a portare la Roma al terzo posto, senza comunque mai lottare per il titolo.
La stagione seguente la Roma partì con gransi ambizioni di classifica, ma ottenne soltanto due vittorie nelle prime 6 giornate e anche lui, alla fine, fu vittima della frenesia da risultato che caratterizzò la Roma dell'epoca.