Uno dei migliori portieri della storia
romanista.
Non molto alto, ma dotato di grandissima reattività, prende il posto di
Paolo Conti nel 1979-80, facendo subito valere le sue doti presso una
tifoseria che pure aveva amato alla follia il suo predecessore.
Strepitoso nelle uscite basse, il suo tallone d'Achille è la scarsa
attitudine in quelle alte, che costa in pratica alla Roma la Coppa dei
Campioni del 1983-84, quando proprio una sua uscita difettosa su Rush è
all'origine della rete del Liverpool che porta la Roma ai rigori.
La sua caratteristica principale, è invece quella di pararigori,
specialità nella quale a valere al massimo la sua istintività.
Comincia a mostrarla nella finale di Coppa Italia del 1979-80, quando
recupera una situazione che sembra ormai segnata, consentendo alla Roma
di incamerare il primo trofeo dell'era Viola.
Il suo altissimo rendimento medio, lo propone anche all'attenzione del
Commissario Tecnico della Nazionale, Bearzot, alla ricerca di un valido
successore di Dino Zoff, anche se poi il prescelto per i Mondiali del
Messico del 1986 sarà Giovanni Galli.
Nella Roma gioca tredici stagioni, vincendo uno scudetto e quattro
Coppe Italia, diventando uno dei maggiori beniamini dei tifosi.
Purtroppo, il rapporto con la tifoseria giallorossa si rovinerà anni
dopo, nell'estate del 2003, quando decide incredibilmente di seguire
Fabio Capello a Torino in qualità di preparatore dei portieri,
decisione che non gli è stata mai perdonata, tanto che, quando nella
serata per gli ottanta anni della Roma è venuta fuori l'ipotesi di una
sua partecipazione, da più parti si sono levate voci contrarie.
Nel 2012 è stato inserito negli undici giocatori che hanno composto la
HALL OF FAME della Roma.
Qui il
video a lui dedicato