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PIETRO SERANTONI
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Pietro Serantoni Venezia, 12 - 12 - 1906 / Roma, 06 - 10 - 1964
Esordio in serie A: 06 Ottobre 1929, Livorno-Ambrosiana Inter 1-2
Nazionale Italiana: 17 presenze e 4 reti

Campione d'Italia 1930 - 1935

Campione del Mondo 1938

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1928-1929
AMBROSIANA INTER
CDN
6
2
1929-1930
AMBROSIANA INTER
A
31
16
1930-1931
AMBROSIANA INTER
A
31
11
1931-1932
AMBROSIANA INTER
A
25
9
1932-1933
AMBROSIANA INTER
A
32
8
1933-1934
AMBROSIANA INTER
A
27
9
1934-1935
JUVENTUS
A
15
5
1935-1936
JUVENTUS
A
20
2
1936-1937
ROMA
A
23
3
1937-1938
ROMA
A
22
2
1938-1939
ROMA
A
18
2
1939-1940
ROMA
A
10
-



STAGIONE
DATA
COMPETIZIONE
PARTITA
GOL
1936-1937
28 Giugno 1936
Coppa dell'Europa Centrale
Ottavi di Finale - Ritorno
Roma - Rapid 5-1
1-0
3-0
18 Ottobre 1936
Campionato
6 Giornata
Roma - Lazio 3-1 2-1
06 Gennaio 1937
Coppa Italia
Sedicesimi di Finale
Roma - Triestina 2-1
2-1
14 Marzo 1937
Campionato
24 Giornata
Roma - Juventus 3-1
3-1
16 Maggio 1937
Campionato
30 Giornata
Roma - Novara 1-0
1-0
1937-1938
29 Agosto 1937
Amichevole
Roma - Siena 5-0
5-0
19 Settembre 1937
Campionato
2 Giornata
Liguria - Roma 1-1
0-1
02 Gennaio 1938
Campionato
14 Giornata
Roma - Ambrosiana Inter 1-1
1-1
1938-1939
25 Settembre 1938
Campionato
2 Giornata
Liguria - Roma 3-2
3-2
13 Novembre 1938
Campionato
8 Giornata
Roma - Napoli 2-2
1-2



BIOGRAFIA

È noto come l'interno d'acciaio.
Cresciuto in una famiglia poverissima di Venezia, disciplina ferrea e grande forza di volontà diventano presto pane quotidiano per lui.
Si forma calcisticamente in una squadretta di Milano, la Minerva, mentre fa il militare.
Notato dagli osservatori dell'Ambrosiana, raggiunge il nerazzurro ove ben presto finisce sotto l'ala protettiva di Peppino Meazza.
Interno dotato di discreta tecnica, ha le sue armi migliori in una potenza atletica e fisica difficili da immaginare in un giocatore della sua taglia: era infatti alto 1,70, ma a compensare la ridotta corporatura, ci sono un tronco possente e delle gambe che sono un vero e proprio fascio di muscoli.
La cosa che colpisce maggiormente nel suo gioco è la grande intensità e la dedizione alla causa comune. Per lui il calcio è veramente un gioco di squadra e non si tira mai indietro in caso di difficoltà dei suoi compagni. Sono proprio queste le doti che piacciono al Commissario Tecnico Vittorio Pozzo, il quale non tarda a chiamarlo a vestire la maglia azzurra.
Serantoni è uno dei Leoni di Highbury, ma, soprattutto fornisce una incredibile performance durante una partita del 1936 in Germania quando, fratturatosi l'alluce del piede e nonostante l'atroce dolore, rimane in campo mentre Pozzo, ai bordi del campo, gli scandisce i minuti che passano con inesorabile lentezza.
Con la sua forza di volontà ha del resto superato anche l'infortunio al menisco occorsogli al primo anno di Juventus (un infortunio che a quei tempi può significare l'addio al'agonismo) e dopo essere rientrato, viene acquistato dalla Roma.
E non può essere che così, visto che Serantoni incarna alla perfezione lo spirito di Testaccio.
Con la Roma diventa campione del mondo in terra di Francia e termina una grande carriera, fatta di tenacia e sudore.