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PIETRO CARLO BENEDETTO ROVIDA
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Pierino Rovida Roma, 13 - 01 - 1898 / Roma, ? - ? - 1968
Esordio in Prima Categoria: ?

Vincitore della Coppa Coni 1928

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1920-1921
JUVENTUS ROMA
1° Cat.
?
?
1921-1922
ALBA ROMA
1° D
?
?
1922-1923
ALBA ROMA
1° D
?
?
1923-1924
ALBA ROMA
1° D
?
?
1924-1925
ALBA ROMA
1° D
?
?
1925-1926
ALBA ROMA
1° D
17
7
1926-1927
ALBA AUDACE
CDN
17
-
1927-1928
ROMA
CDN
15
-
1928-1929
ROMA
CDN
5
-



STAGIONE
DATA
COMPETIZIONE
PARTITA
GOL
1927-1928
11 Settembre 1927
Amichevole
Roma - Livorno 3-2
3-2
18 Settembre 1927
Amichevole
Roma - Slavia 5-4
1-0



BIOGRAFIA

Pietro Carlo Benedetto Rovida, chiamato da tutti Pierino, è l'ennesimo prodotto del calcio romano che trova spazio nella rosa della prima Roma.
Formatosi sui campetti di periferia nelle interminabili partite che caratterizzavano la scena capitolina negli anni pionieristici, ha cominciato a giocare nella Juventus di Roma e le doti di scaltrezza che aveva affinato in precedenza gli vengono utilissime nelle rissose gare che caratterizzano il campionato romano nei primi anni. Anni nei quali più di una gara termina con risse gigantesche e con la forza pubblica a cercare di dividere, spesso senza riuscirci, i contendenti.
Mediano dotato di buona tecnica, unisce ad essa buone doti agonistiche ed è bravo sia nel marcare l'avversario che gli viene affidato, sia nel ribaltare il gioco a vantaggio dei suoi avanti. Ciò che risalta maggiormente nel suo stile di gioco, il vero e proprio marchio di fabbrica che lo distingue, è la tigna che mette nel corso della gara, l'intensità con la quale usa affrontare gli avversari.
La continuità di rendimento espressa nel corso della sua militanza all'Alba, gli valgono la chiamata nella Roma, ove trasporta di peso l'attaccamento alla maglia che è il tratto distintivo dei tanti romani che vengono chiamati, in quella prima fase, a difendere i colori giallorossi.
Attaccamento che si esprime soprattutto nel rifiuto di essere pagato per quello che ritiene evidentemente un onore.
Al giorno d'oggi, lo prenderebbero per pazzo.