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LEOPOLDO RAIMONDI
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Leopoldo Raimondi Parma, 02 - 03 - 1938 / Parma, 08 - 11 - 2020
Esordio in serie A: 20 Settembre 1959, Alessandria-Milan 3-1

Vincitore della Coppa delle Fiere 1961

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1956-1957
PARMA
B
1
-
1957-1958
PARMA
B
8
-
1958-1959
PARMA
B
31
-
1959-1960
ALESSANDRIA
A
9
-
1960-1961
ROMA
A
10
1
1961-1962
ROMA
A
-
-
1962-1963
ROMA
A
-
-



STAGIONE
DATA
COMPETIZIONE
PARTITA
GOL
1960-1961
14 Maggio 1961
Campionato
31 Giornata
Sampdoria - Roma 3-2
2-2



BIOGRAFIA

Si mette in mostra nel Parma, dove gioca una serie di buoni tornei di serie B che lo mettono ben presto in evidenza come buona promessa.
È un terzino puntuale nelle chiusure, ma capace anche di giocare la palla con discreta pulizia tecnica e di supportare senza troppi strafalcioni l'azione dei centrocampisti.
Viene provato nella Roma già al termine della stagione 1958-1959 nell'amichevole contro gli austriaci del Simmerling il 24 Giugno 1959: convince la dirigenza giallorossa a tesserarlo, ma viene poi mandato a fare esperienza altrove.
È l'Alessandria che decide di puntare su di lui, e lui ripaga la fiducia: non gioca moltissimo, ma quando viene chiamato in prima squadra non delude le attese, dimostrando di poter reggere il confronto con giocatori molto più smaliziati di lui.
Dopo una breve apparizione contro il Chelsea in amichevole il 24 Maggio 1959, quando ancora fa parte dei ranghi della squadra piemontese, nell'estate del 1960 la Roma lo richiama col chiaro intento di farlo maturare all'ombra dei titolari. È quella una squadra piena di campioni e la concorrenza interna è molto forte. Lui, in particolare, deve vedersela con un nazionale come Alfio Fontana e con due ottimi comprimari ricchi di esperienza come Stucchi e Corsini, per cui il suo compito non si presenta facile. Ci vorrebbe una personalità che a lui evidentemente fa difetto e questa lacuna diventa un freno di non poco conto. In quella stagione gioca comunque dieci partite, segnando anche una rete, ma non basta evidentemente per fargli guadagnare posizioni nelle gerarchie interne, tanto che nella stagione successiva non vede mai il campo.
Quando manca uno dei titolari, Carniglia preferisce affidarsi a Carpanesi, arrivando all'incidente diplomatico con lo stesso, che terzino non si sente.
È un chiaro segnale di sfiducia, che certo non contribuisce a rafforzargli l'autostima e in pratica la campana a morto per la sua esperienza in giallorosso.
Nel 1963, la Roma, ritenendolo chiaramente inadeguato a certi livelli decide di cederlo.