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OSVALDO PERETTI
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Osvaldo Peretti 1947/1948 Buenos Aires (Argentina), 30 - 04 - 1921 / ?
Esordio in serie A: 21 Settembre 1947, Roma-Livorno 1-0

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1946-1947
MENDOZA (ARG)
A
21
-
1947-1948
ROMA
A
7
1
1948-1949
ROMA
A
-
-
1949-1950
Ottobre 1950
ROMA
PIACENZA
A
-
-
C
31
4



STAGIONE
DATA
COMPETIZIONE
PARTITA
GOL
1947-1948
28 Agosto 1947
Amichevole
Vigor - Roma 1-11
0-6
31 Agosto 1947
Amichevole
B.P.D. Colleferro - Roma 0-5
0-5
12 Ottobre 1947
Campionato
5 Giornata
Bologna - Roma 2-2
1-1
09 Novembre 1947
Amichevole
Romulea - Roma 0-8
1-1
11 Marzo 1948
Amichevole
Roma - Frascati 8-2
5-2
18 Marzo 1948
Amichevole
Roma - Latina 3-0
3-0



BIOGRAFIA

Arriva a Roma insieme ai connazionali Pesaola e Valle.
Sono gli anni in cui la Roma, in perenne crisi finanziaria, cerca di trovare in Argentina giocatori a buon prezzo, che possano magari dare qualcosa ad una rosa il cui livello sta continuamente deteriorandosi. Sono ormai lontani i tempi in cui il calcio platense veniva scandagliato alla ricerca di veri e propri fuoriclasse.
E in una Roma cosė malridotta, basterebbe trovare giocatori in grado di tenere il campo, non certo i nuovi Guaita e Scopelli, per fare contenta una tifoseria che assiste attonita al deterioramento di una rosa che sta inesorabilmente portando verso il basso il vessillo giallorosso.
Per imbastire l'operazione, la Roma si rivolge all'intermediario Di Franco, lo stesso che aveva portato a Roma, ma sulla sponda opposta, l'ottimo Flamini.
La scelta di Di Franco, a posteriori non si riesce a capire perchč cade su questa mezzala del Mendoza, una squadra della provincia, che nessuno conosce, nemmeno in patria. O forse si capisce nell'ottica del vero e proprio bidone da rifilare ad una dirigenza che non sa pių dove mettere mano, in mancanza non solo di soldi, ma anche di idee.
Basti pensare che sui giornali dell'epoca si legge di fantasmagoriche offerte delal Roma pronte per un certo Di Stefano, per capire come al minimo le idee siano leggermente confuse.
Fatto sta che la montagna partorisce il pių classico dei topolini e a Roma arriva questo Peretti, che nessuno ha mai sentito nominare, neanche in patria.
Arrivato nella capitale, si fa notare soprattutto per i folti baffi, che esibisce orgogliosamente, mentre a livello tecnico si capisce subito perchč l'esborso per assicurarselo non sia stato molto elevato. Tecnicamente non č neanche male, ma sicuramente non aggiunge nulla ad un complesso che avrebbe bisogno di ben altro. Inoltre, come tanti suoi connazionali, patisce molto il gioco duro e le marcature strette che vigono alle nostre latitudini, per cui il suo rendimento non decolla mai. La sua avventura romana finisce dopo sole sette partite, senza che la sua dipartita sollevi grossi rimpianti.
Di lui si ricorderanno soprattutto i baffi...