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ANDREA GADALDI
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Leno (BS), 25 - 08 - 1907 / Brescia, 16 - 01 - 1993
Esordio in Prima Divisione: 13 Dicembre 1925, Brescia-Pisa 2-0
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOL
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1925-1927
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BRESCIA
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1° D
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2
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-
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1926-1927
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BRESCIA
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CDN
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2
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-
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1927-1928
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BRESCIA
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CDN
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7
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-
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1928-1929
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BRESCIA
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CDN
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24
|
-
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1929-1930
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BRESCIA
|
A
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26
|
1
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1930-1931
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BRESCIA
|
A
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31
|
-
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1931-1932
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BRESCIA
|
A
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34
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-
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1932-1933
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BRESCIA
|
B
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27
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-
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1933-1934
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ROMA
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A
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14
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-
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1934-1935
|
ROMA
|
A
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30
|
-
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1935-1936
|
ROMA
|
A
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21
|
1
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1936-1937
|
ROMA
|
A
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29
|
2
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1937-1938
|
ROMA
|
A
|
30
|
-
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1938-1939
|
ROMA
|
A
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28
|
-
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1939-1940
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ROMA
|
A
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27
|
-
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BIOGRAFIA
È uno dei beniamini del pubblico testaccino.
Terzino di ottima levatura, colpisce soprattutto per la pulizia con cui
usa
togliere il pallone agli avversari, cercando sempre di poggiare la
palla ai
compagni invece di buttarla in fallo laterale. Glielo permettono delle
doti
tecniche non proprio comuni nei terzini dell'epoca, il cui compito è
soprattutto quello di controllare l'avversario, non certo di costruire
il
gioco.
Comincia la carriera nel Brescia, mettendosi in luce come uno dei più
promettenti terzini di tutto il panorama nazionale.
Dopo ben sette stagioni con le rondinelle, nell'estate del 1933 arriva
a Roma,
e si trova chiuso inizialmente dal rude Pasolini.
Poi, però, le sue doti tecniche vengono fuori con prepotenza e Pasolini
viene
sacrificato dal tecnico Barbesino. Negli anni successivi, Gadaldi gioca
con
immutabile bravura, anche se nel 1935-36, la società decide di
rinforzare in
maniera esponenziale la difesa con l'acquisto della coppia di terzini
della
Nazionale formata da Monzeglio e Allemandi. Sembra che per Gadaldi, non
ci sia
più spazio, ma un beffardo destino è in agguato. Alla vigilia del
torneo, si
verifica la clamorosa fuga di Guaita, Scopelli e Stagnaro, e Barbesino,
nel
tentativo di turare la falla creatasi al centro dell'attacco, decide di
provare
Gadaldi come centravanti. E' chiaramente la mossa della disperazione,
essendo
del tutto chiaro che, per quanto bravo, questi non può certo prendere
il posto
di quel Guaita che negli anni precedenti aveva fatto sfracelli. In quel
torneo,
il terzino di Leno, funge praticamente da jolly, poichè gioca anche in
qualità
di riserva dei terzini e in mediana. Il tutto, sempre con grande
bravura. Gioca
ancora quattro stagioni in giallorosso, per poi concludere la carriera
nella
squadra che lo aveva lanciato, il Brescia.