|
FERNANDO BELLADONNA
|
|
|
Anversa degli Abruzzi (AQ), 18 - 07 - 1916 / Roma,
2003
Esordio in serie A: 09 Settembre 1933, Brescia-Roma 1-0
|
STAGIONE
|
SQUADRA
|
SERIE
|
PRESENZE
|
GOL
|
1933-1934
|
ROMA
|
A
|
1
|
-
|
1934-1935
|
ROMA
|
A
|
-
|
-
|
BIOGRAFIA
È uno dei tanti ragazzi romani, provenienti
soprattutto delle classi popolari, che nel corso degli anni '30 sognano
di emulare le gesta dei campioni romanisti e di sfondare nel calcio che
conta e, cosa ancora più fondamentale, nella squadra della loro città.
E quando uno di loro ci riesce, si riallaccia il legame, sempre inteso
tra la Roma e la città di cui è l'unica espressione calcistica di
rilievo.
E proprio questo è uno dei segreti del fatto che la Città Eterna scelga
in stragrande maggioranza i colori della Lupa, nonostante ci sia chi si
rifugi dietro ideali olimpici e aquile dall'incerta provenienza per
giustificare la propria misera esistenza.
Dopo aver fatto tutta la trafila nelle minori giallorosse, segnalandosi
soprattutto per le buone capacità realizzative e la vivacità che ne
contraddistingue il gioco, fa il suo esordio in prima squadra
giovanissimo, nel settembre del 1933, in una partita contro il Brescia,
senza però riuscire a convincere critica e pubblico sulle effettive
possibilità di diventare un calciatore vero. A dire il vero, sui
resoconti della partita, il suo nome non compare in nessuna azione di
gioco, segno che l'emozione si è fatta sentire sin troppo. Il salto
dalle partite tra ragazzi a quelle della massima serie si fa sentire.
L'entusiasmo naturalmente non manca, ma le doti tecniche non sono
propriamente quelle del fuoriclasse. E il massimo campionato propone
già in quegli anni grandi difficoltà per gli attaccanti, che si
ritrovano a dover fuggire dalla guardia di difensori che non hanno
eccessivi scrupoli. Tra l'altro sono anni in cui nei ruoli di attacco
della Roma giocano veri e propri assi come il "Corsaro Nero" Guaita, il
"Reuccio di Cortemaggiore" Costantino, Scopelli, solo per fare alcuni
nomi, per cui è molto difficile farsi largo tra una concorrenza così
nutrita e blasonata, anche se non bisogna sottacere che la tigna è
notevole. Quella contro il Brescia, partita nella quale, come si è
detto, combina poco o nulla, rimane così la sua unica apparizione in
maglia giallorossa, poichè dopo un paio di anni in naftalina, durante i
quali disputa soprattutto incontri del torneo riserve, la dirigenza
decide di mandarlo a farsi le ossa a Cosenza in terza serie. Forse si
pensa ad una sua graduale maturazione, come è successo a tanti altri
giovani prima di lui, ma Belladonna accusa il colpo e da questo momento
si perdono del tutto le sue tracce perlomeno nel calcio di alto
livello.