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ERMINIO ASIN
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Erminio Asin Venezia, 27 - 03 - 1914 / Venezia, 06 - 01 - 1986
Esordio in serie A: 27 Marzo 1938, Juventus-Roma 0-0

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1936-1937
PONZIANA
C
?
?
1937-1938
ROMA
A
4
-
1938-1939
ROMA
A
3
-
1939-1940
LUCCHESE
B
34
1
1940-1941
ROMA
A
2
-



BIOGRAFIA

Erminio Asin arriva alla Roma nel 1937, sull'onda della mezza rivoluzione imposta dal nuovo allenatore, il vercellese Ara dopo il malinconico campionato appena terminato, nel corso del quale è emersa chiara la necessità di rinnovare una rosa non all'altezza delle aspettative sempre smodate della tifoseria.
Cresciuto in una squadra minore triestina, quella Ponziana che in quel lasso di tempo si specializza nello sfornare molti campioncini in erba, Asin non riesce però mai a conquistarsi un posto di rilievo nelle tre stagioni trascorse nella capitale. Terzino non dotatissimo dal punto di vista tecnico, nel confronto col calcio di alto livello stenta a reggere il passo. A sbarrargli il passo, sono giocatori come Monzeglio e Gadaldi, che sono molto più dotati sia dal punto di vista prettamente tecnico, che da quello del nome (e da questo punto di vista, non ci vuole molto, visto il cognome che è costretto a portarsi dietro e che non finisce nel mirino della sempre iconoclasta tifoseria romanista, solo perchè gioca poco).
Finisce così ai margini della prima squadra e solo ogni tanto, il tecnico si ricorda di lui, impiegandolo col contagocce. E quando lo fa, lui fa chiaramente vedere i suoi limiti in fase tecnica. È molto impetuoso, ma la sua gagliardia fisica è accompagnata da una ruvidezza che gli impedisce di essere veramente efficace: quando prende la palla, è più facile che finsice in fallo laterale che sui piedi di un compagno. E in una squadra dalle grandi ambizioni, la generosità non basta, soprattutto con un pubblico esigente come quello romanista.
Ben presto diventa del tutto lampante che la sua vera dimensione non è quella del grande calcio e ad Asin non resta che ripiegare sulla provincia: va alla Lucchese ove disputa un ottimo torneo di serie B. In effetti, messo di fronte ad avversari che non sono propriamente dei fuoriclasse, ha la possibilità di farsi valere, anche perchè finalmente non è costretto a scomodi paragoni.
Torna a Roma sperando che stavolta sia la volta buona, ma non è così. Ancora una volta si trova davanti giocatori molto più forti come Brunella ed Acerbi, e neanche il nuovo tecnico, Schaffer, si fida molto di lui. Stavolta le partite calano a due soltanto e ancora una volta, si trova costretto a giocare con le seconde linee, nelle partite del torneo riserve.
La sua carriera di alto livello non decollerà mai, ma non ha neanche il tempo di immalinconirsi, visto che ormai la guerra sta arrivando sul suolo italiano e il pallone sta per lasciare il posto a cose più vitali.