Arriva a Roma nell'estate del 1963, prelevato dal Venezia, dopo essere stato provato nella Coppa delle Alpi.
Proprio coi lagunari è cresciuto e si è affermato come ottimo terzino, dimostrandosi pronto per il grande salto in una squadra di rango.
Nella squadra giallorossa, che pure sta entrando in una fase di difficoltà tecnica dovuta alle ristrettezze economiche innescate dalle folli spese di Marini Dettina, conferma immediatamente le ottime referenze che ne hanno accompagnato l'avvento. Bravo in fase difensiva, ove la sua tenacia riesce spesso a ridurre l'avversario ai minimi termini, non disdegna nel poggiare l'azione del proprio centrocampo con una proprietà di palleggio rara in un difensore e riesce a disbrigare il suo ruolo con grande freddezza. L'ottimo rendimento palesato nelle tre stagioni giallorosse, lo porta all'attenzione del settore tecnico delle squadre nazionali, anche se il suo ruolino azzurro si limita ad una partita giocata con la nazionale B.
Anche lui è vittima della incredibile campagna architettata da Evangelisti nell'estate del 1966 ed è costretto a trasferirsi al Bologna.